Nuova Riveduta:

Luca 20:36

neanche possono più morire perché sono simili agli angeli e sono figli di Dio, essendo figli della risurrezione.

C.E.I.:

Luca 20:36

e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio.

Nuova Diodati:

Luca 20:36

essi infatti non possono più morire, perché sono come gli angeli e sono figli di Dio, essendo figli della risurrezione.

Riveduta 2020:

Luca 20:36

perché neanche possono più morire, poiché sono simili agli angeli e sono figli di Dio, essendo figli della risurrezione.

La Parola è Vita:

Luca 20:36

né possono più morire. In queste cose sono come angeli, e sono figli di Dio, perché sono risorti alla nuova vita dalla morte.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Luca 20:36

perché neanche possono più morire, giacché son simili agli angeli e son figliuoli di Dio, essendo figliuoli della risurrezione.

Ricciotti:

Luca 20:36

perchè non potranno più morire; sono come gli angeli e son figliuoli di Dio, essendo figliuoli della resurrezione.

Tintori:

Luca 20:36

non potendo più morire, essendo simili agli Angeli, e figli di Dio, come figli della risurrezione.

Martini:

Luca 20:36

Conciossiaché non potranno più morire: perché sono simili agli Angeli, e sono figliuoli di Dio, essendo figliuoli della risurrezione.

Diodati:

Luca 20:36

Perciocchè ancora non possono più morire; poichè siano pari agli angeli; e son figliuoli di Dio, essendo figliuoli della risurrezione.

Commentario abbreviato:

Luca 20:36

27 Versetti 27-38

È comune per coloro che intendono minare qualsiasi verità di Dio, caricarla di difficoltà. Ma facciamo un torto a noi stessi e alla verità di Cristo quando ci formiamo un'idea del mondo degli spiriti in base al mondo dei sensi. Ci sono più mondi: un mondo visibile presente e un mondo invisibile futuro; ognuno metta a confronto questo e quel mondo e dia la preferenza nei suoi pensieri e nelle sue preoccupazioni a quello che li merita. I credenti otterranno la risurrezione dai morti, cioè la risurrezione benedetta. Quale sarà la condizione felice degli abitanti di quel mondo, non possiamo esprimerlo o concepirlo, 1Cor 2:9. Coloro che sono entrati nella gioia del loro Signore, sono interamente presi da essa; quando c'è la perfezione della santità, non ci sarà occasione di preservarsi dal peccato. E quando Dio si è definito il Dio di questi patriarchi, intendeva dire che era un Dio sufficiente per loro (Gen 17:1), la loro ricompensa più grande (Gen 15:1). Egli non ha mai fatto per loro in questo mondo ciò che rispondeva alla piena portata del suo impegno; perciò ci deve essere un'altra vita, in cui farà per loro ciò che adempirà completamente alla promessa.

Riferimenti incrociati:

Luca 20:36

Is 25:8; Os 13:14; 1Co 15:26,42,53,54; Fili 3:21; 1Te 4:13-17; Ap 20:6; 21:4; 22:2-5
Zac 3:7; Mat 22:30; Mar 12:25; 1Co 15:49,52; Ap 5:6-14; 7:9-12; 22:9
Rom 8:17-23; 1G 3:2

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